La ferrovia Aigle-Sépey-Diablerets è una linea ferroviaria a scartamento metrico della Svizzera.
Indice
1Storia
2Caratteristiche
2.1Percorso
3Materiale rotabile
3.1Materiale motore - prospetto di sintesi
4Note
5Bibliografia
6Voci correlate
7Altri progetti
8Collegamenti esterni
Storia
Aigle e Le Sépey erano collegate sin dal 1840 da una strada costruita dal canton Vaud, prolungata nel 1868 a Les Diablerets e percorsa da diligenze (che in estate proseguivano verso Gstaad e Saanen) in coincidenza con i treni della ferrovia Losanna-Briga alla stazione di Aigle[1].
Con l'incremento del turismo a fine Ottocento, nel 1897 fu presentata domanda di concessione per una linea tra Aigle e Le Sépey[2]; un altro progetto fu presentato nel 1904 dal comitato promotore della ferrovia Aigle-Ollon-Monthey per una linea tra Aigle, Le Sépey e Leysin con prolungamento per Les Diablerets[3]. Il 12 maggio 1910 il Gran Consiglio vodese concesse un sussidio per la costruzione della ferrovia, che il 24 dicembre dello stesso anno vide la costituzione della società Chemin de fer Aigle-Sépey-Diablerets (ASD)[4].
I lavori iniziarono l'11 giugno 1911, e impiegarono tra 800 e 900 lavoratori, provenienti principalmente dal Piemonte[5]. Il 22 dicembre 1913 aprì il primo tratto della linea, tra Aigle e Le Sépey[6]; la restante tratta, tra Le Sépey e Les Diablerets, fu inaugurata il 6 luglio 1914[6] e aperta al pubblico il giorno seguente[7]. A causa dello scoppio della prima guerra mondiale vi fu un drastico calo del turismo[8], compensato da un aumento del traffico merci (legname)[9]. Terminate le ostilità il traffico viaggiatori riprese, con un nuovo calo in occasione della Grande depressione (nel 1932 l'ASD, per la prima volta, chiuse il bilancio in perdita[10]).
Alle 20:15 del 26 giugno 1940 un incendio, dovuto ad un corto circuito elettrico, distrusse il deposito della linea, tre elettromotrici e quattro carrozze[11]. Per tamponare l'emergenza furono noleggiate carrozze dalla ferrovia Montreux-Oberland Bernese e dalla Chemins de fer électriques Veveysans, in attesa della ricostruzione dei mezzi distrutti dal fuoco[12].
Nel gennaio 1975 la gestione della linea fu unificata con quella delle vicine ferrovie Aigle-Leysin e Bex-Villars-Bretaye nel consorzio Transports Publics du Chablais[13], cui si unì nel giugno 1977 la ferrovia Aigle-Ollon-Monthey-Champéry[14]. Nel settembre 1976 il rapporto Anghem della Confederazione Elvetica spinse per la chiusura della linea (insieme alla Aigle-Ollon-Monthey-Champéry e alla Nyon-La Cure), da sostituire con autobus: per evitare la soppressione si costituì un comitato per la salvaguardia delle linee, sostenuto nel 1981 dal canton Vaud[15]; si riuscì, nel 1985, a prorogare la concessione della linea per cinquant'anni, e con l'appoggio del cantone furono acquistate quattro nuove automotrici, in servizio dal 1987[16]. Dal luglio 1999 sono riprese anche le sovvenzioni del governo federale[17].
Caratteristiche
La linea, a scartamento metrico, è lunga 21,4 km. La linea è elettrificata a corrente continua con la tensione di 1.500 V (1.350 V fino al 1956[18]); il raggio minimo di curva è 50 metri, la pendenza massima è del 60 per mille. La velocità massima ammessa è 60 km/h[19].
La stazione di Aigle della TPC è stata rinnovata a fine 2007: ha sei binari (uno dei quali con tensione commutabile tra 900 e 1500 V) paralleli a quelli della Losanna-Briga e utilizzabili da tutte le linee TPC facenti capo ad Aigle[20].
Dal 1965 la linea è raccordata alla ferrovia Aigle-Leysin, permettendo l'utilizzo dei rotabili di quest'ultima linea sulla Aigle-Sépey-Diablerets.
Il materiale rotabile originario era costituito da cinque elettromotrici a carrelli con vano bagagliaio (serie ABFe 4/4 1÷3 e 11÷12), tutte costruite dalla Schlieren con parte elettrica Brown Boveri[23]. I rotabili andarono in parte distrutti nell'incendio del 1940: quelli incendiati furono ricostruiti da Schlieren e Brown Boveri tra il 1941 e il 1948, mentre le motrici superstiti vennero uniformate alle altre entro il 1949[24]; due di esse (la 1 e la 2) sono ancora in servizio sulla linea, usate come rotabili storici[25]; altre due (3 e 12) sono state vendute nel 1988 alla Chemin de fer de la Mure, in Francia, mentre la restante motrice è stata demolita nel 1989[26].
Il 24 giugno 1987 sono state presentate ufficialmente quattro nuove elettromotrici (serie BDe 4/4 401÷404), battezzate con nomi di località della zona[27].
Materiale motore - prospetto di sintesi
Unità
Anno di costruzione
Costruttore
Note
BDe 4/4 1÷2
1913
SWS-BBC
rotabili storici
BDe 4/4 401÷404
1987
ACMV-BBC
Note
^Montangero, op. cit., p. 67
^Montangero, op. cit., p. 69
^Montangero, op. cit., p. 71
^Montangero, op. cit., p. 73
^(FR) Claude Béda, Pascal Wassmer, L'incroyable histoire de l'Aigle-Sepey-Diablerets, in 24 Heures, Losanna, 13 giugno 2014. URL consultato il 13 dicembre 2018.
^(FR) Gros sinistre à Aigle, in Feuille d'avis de Lausanne, Losanna, 27 giugno 1940, p. 16. URL consultato il 18 dicembre 2018.
^Montangero, op. cit., p. 107
^Montangero, op. cit., pp. 121-122
^(FR) Quatre chemins de fer à l'enseigne régionale, in Tribune de Lausanne - Le Matin, Losanna, 1º giugno 1977, p. 7. URL consultato l'8 gennaio 2019.
^Montangero, op. cit., pp. 122-123
^Montangero, op. cit., p. 125
^Montangero, op. cit., p. 141
^Montangero, op. cit., p. 113
^Caractéristiques essentielles des lignes TPC (PDF), su tpc.ch. URL consultato il 1º luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2020).
^Montangero, op. cit., p. 146
^Montangero, op. cit., p. 75
^Protezione dei beni culturali - Inventario PBC - Oggetti A, su babs.admin.ch. URL consultato il 28 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
^(DE, FR) Verzeichnis des Rollmaterial der Schweizerischen Privatbahnen/État du materiel roulant des chemins de fer suisses privés, Berna, Ufficio federale dei trasporti, 1958, pp. 36-37. URL consultato il 12 dicembre 2018.
^Montangero, op. cit., p. 108
^Matériel roulant ferroviaire - Etat au 31 décembre 2017 (PDF), su tpc.ch. URL consultato il 12 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2018).
^Aigle - Sépey - Les Diablerets (ASD), su pospichal.net. URL consultato il 13 dicembre 2018.
^(FR) Feu vert pour les motrices bleues, in L'Est vaudois, Montreux, 25 giugno 1987, p. 24. URL consultato il 13 dicembre 2018.
Bibliografia
(FR) Grégoire Montangero, Il était une voie. Cent ans de chemin de fer Aigle–Sépey–Diablerets, Bex, Publi-Libris, 2014, ISBN 978-2-94025-179-7. URL consultato il 26 dicembre 2018.