Castello di Agazzano
Castello di Agazzano | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Agazzano |
Indirizzo | Via del Castello, 3 |
Coordinate | 44°56′46.31″N 9°31′19.96″E44°56′46.31″N, 9°31′19.96″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello medievale - rinascimentale |
Inizio costruzione | XIII secolo |
Proprietario attuale | famiglia Gonzaga di Vescovato |
Visitabile | Visitabile dal 25 marzo al 2 novembre |
Sito web | www.castellodiagazzano.com/ |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il castello di Agazzano è una fortificazione situata ad Agazzano, in provincia di Piacenza.
Il castello si trova sul limitare del centro abitato di Agazzano, non lontano dalla piazza principale alla cui difesa era preposto, e si trova nel cuore della val Luretta, a breve distanza dal corso del torrente, in un punto di leggero dislivello, dove le ultime propaggini collinari dell'Appennino ligure lasciano il posto alla pianura Padana.
Il complesso, che fa parte del circuito Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli[1], è composto da due edifici con storia, uso e aspetto completamente diversi: la rocca rinascimentale e il palazzo settecentesco[2].
Storia
Le origini del complesso fortificato risalgono al XIII secolo per volontà di Giovanni Scotti che fece di Agazzano il centro dei possedimenti famigliari[1].
A partire dal XIV secolo si assistette all'accrescimento della potenza della famiglia Scotti, che aveva costruito la propria fortuna su traffici mercantili, tramite una compagnia, la Societas Scotorum che da Genova raggiunge le principali piazze dell'Europa e del vicino e medio oriente[2]. L'aumento del potere famigliare permise il parallelo accrescimento dell'importanza del centro di Agazzano, piccola capitale del feudo che, tuttavia, non divenne mai un importante centro a livello politico a causa della posizione decentrata[2]. All'inizio del secolo il figlio di Giovanni, Alberto Scotti, che fu anche capace di diventare signore di Piacenza e, per un breve periodo, Milano, fece completare i lavori di costruzione[1].
Nel settembre 1412 il castello, insieme a diverse altre proprietà della famiglia Scotti tra cui il castello di Sarmato e il feudo di Castel San Giovanni, venne confiscato ai fratelli Alberto, Pietro e Giovanni Scotti da parte del duca di Milano Filippo Maria Visconti e assegnato a Bartolomeo e Filippo Arcelli che avevano accusato gli Scotti di essere parte di una ribellione antiviscontea, fortemente avversata dagli Arcelli, i quali detenevano numerose proprietà nella vicina val Tidone[3].
Tre anni più tardi, i fratelli Scotti riuscirono a dimostrare la loro estraneità dalle accuse mosse dagli Arcelli, riottenendo i loro feudi; tra questi non era incluso, però, il castello di Agazzano, entrato a far parte dei beni della famiglia Figliagaddi[4], che venne riacquistato dal conte Alberto Scotti nel luglio 1431[3].
La ricostruzione vera e propria del complesso risale al 1475 quando la famiglia Scotti, dopo che un incendio aveva pesantemente danneggiato il castello medievale[5], avviò la realizzazione di un complesso a scopo difensivo formato da due edifici contigui: il castello e la rocca[2]. I lavori portarono l'aspetto del complesso verso uno stile prettamente rinascimentale, attento ai dettami dell'estetica, ingentilendo i caratteri tipicamente militari[5]. In questo periodo la famiglia Scotti si unì con la famiglia Gonzaga per mezzo del matrimonio del conte di Vigoleno Giovanni Maria Scotti con Luigia Gonzaga di Novellara, come testimoniato dalla presenza all'interno del complesso dei simboli di entrambe le casate[5].
Nel 1529 il castello venne conquistato da parte di Pier Maria Scotti detto il Buso che era dovuto ricorrere all'utilizzo di alcuni pezzi di artiglieria per espugnare il forte, di proprietà del conte Giuseppe Scotti. In seguito alla conquista Pier Maria saccheggiò la zona depredando diverso materiale. Tuttavia, lo Scotti venne ucciso poco dopo da Astorre Visconti, un fuoriuscito milanese che aveva stretto con lui un rapporto di alleanza, il quale si era sentito tradito da Pier Maria durante la divisione di quanto saccheggiato[3]. Dopo l'uccisione, il cadavere venne gettato dal Visconti nel fossato del castello, tuttavia, esso non venne mai più ritrovato[5].
Nel 1529 nel fossato del castello fu gettato il cadavere di Pier Maria Scotti, detto il Buso, che era stato ucciso da Astorre Visconti in una locanda situata ad Agazzano; nonostante questo, il corpo dello Scotti non venne mai trovato nelle vicinanze del castello[5].
Il castello passò più volte di mano tra le famiglie Scotti e Anguissola, fino a quando, a seguito dell'attività di mediazione svolta da parte della regina Anna di Francia, la famiglia Scotti, che era stata bandita dal Ducato di Parma e Piacenza nel 1606, riuscì ad ottenere la grazia, rientrando in possesso del castello[4]. Nel 1652 Gaspare Scotti riuscì a ottenere anche il titolo di conte di Agazzano[4].
Nel corso del XVIII secolo venne costruita, sulle rovine del castello che affiancava la rocca, una villa, concepita con funzioni esclusivamente residenziali[6]. Il complesso rimase tra i beni famigliari degli Scotti fino a che, nel 1741[5], dopo la morte dell'ultimo erede Ranuccio, passò alla figlia primogenita Margherita che lo portò in dote al marito, il conte Girolamo Anguissola di Podenzano il quale, a seguito di ciò, decise di aggiungere il cognome Scotti al proprio cognome[2].
Il complesso rimase alla famiglia Anguissola-Scotti fino al XX secolo quando, dopo il matrimonio dell'ultima erede Luisa Anguissola-Scotti con il generale Ferrante Vincenzo Gonzaga, membro del ramo di Vescovato della famiglia Gonzaga, con la quale, peraltro, gli Scotti di Agazzano erano imparentati fin dal XV secolo, il complesso passò al figlio Corrado[6].
Struttura
La rocca
L'aspetto della rocca risale al 1475, anno in cui venne ricostruita dopo che un incendio l'aveva pesantemente danneggiata. Essa presenta una coesistenza di elementi appartenenti a un'architettura militare difensiva tipicamente medievale con elementi dalle spiccate caratteristiche residenziali rinascimentali[2]. Originariamente circondata da un fossato, a seguito delle modifiche settecentesche la rocca è contornata da un giardino[2]. Presenta una struttura rettangolare delimitata da mura scarpate decorate da una cordonatura trasversale marcapiano. Delle quattro torri angolari rotonde presenti in origine, rimangono solo le due che danno sulla facciata d'ingresso[2].
L'accesso alla rocca è permesso tramite un rivellino che era dotato di ponte levatoio del quale rimangono visibili gli scassi, che venne, poi, sostituito da un ingresso in muratura[2]. Un secondo rivellino era posto sulla facciata opposta in direzione del corpo chiamato il castello, poi sostituito nel corso del Settecento dalla villa[2]. Il cortile interno, dotato di un pozzo di forma esagonale posto in un'edicola, presenta in tre lati su quattro al piano rialzato un loggiato con volta a crociera al quale si accede dall'ingresso tramite due rampe di scale[2]. Il quarto lato, realizzato verso la fine del Rinascimento, ospitava gli alloggi della guarnigione militare del castello e è dotato di saloni con camini e cucine in ottimo stato di conservazione[2]. Una scala posta nel cortile conduce a un passaggio che, secondo la leggenda permetterebbe di raggiungere il castello di Lisignano, posto sull'altra sponda del Luretta, nel territorio del comune di Gazzola[7].
La villa settecentesca
L'accesso alla villa è permesso tramite un cancello realizzato in stile francese, tipico del Settecento, che permette l'accesso a un cortile ad U dotato di portico in tre lati su quattro, mentre la facciata è di gusto neoclassico. L'interno presenta al piano terra una serie di saloni decorati a paesaggio e dotati di mobili risalenti al Settecento e all'Ottocento[8].
All'interno della sala da pranzo si trova una collezione di ceramiche di diversa produzione, tra cui antica Savona, Vecchia Lodi e giapponesi, nonché alcune porcellane Maissen e Sèvres. Nella stessa sala è presente anche un tavolo da biliardo dotato di un segnapunti risalente al Seicento[8].
Il giardino
Le due parti del complesso sono circondate da un giardino, opera del botanico Luigi Villoresi e risalente anch'esso al XVIII secolo, come la villa. Esso sorge dove erano originariamente presenti una vigna e il fossato che circondava l'esterno della rocca. Nel giardino è presente una parte a parco formata da diverse essenze arboree antiche, e un'altra parte a giardino, dotata di statue e di una fontana in cui è chiara l'influenza dell'architettura francese dell'epoca[9]. Del vigneto inizialmente presente, rimane una porzione, ampia circa 3 ha, che viene utilizzata per la produzione di vini che vengono, in seguito, invecchiati all'interno delle cantine del vecchio castello, poste al di sotto della villa[10].
Note
- ^ a b c Rocca e Castello di Agazzano, su castellidelducato.it. URL consultato il 9 dicembre 2020.
- ^ a b c d e f g h i j k l Monica Bettocchi, 13 - Rocca di Agazzano, su emiliaromagna.beniculturali.it, 2007. URL consultato il 9 dicembre 2020.
- ^ a b c Nel cuore della Val Luretta un castello che fu al centro di rocambolesche vicende storiche, su pcturismo.liberta.it (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2006).
- ^ a b c Artocchini, p. 128.
- ^ a b c d e f Il fantasma del conte, su castellodiagazzano.com. URL consultato il 9 dicembre 2020.
- ^ a b La rocca di Agazzano, su castellodiagazzano.com. URL consultato il 9 dicembre 2020.
- ^ Visita alla rocca, su castellodiagazzano.com. URL consultato il 10 dicembre 2020.
- ^ a b Visita alla villa, su castellodiagazzano.com. URL consultato il 10 dicembre 2020.
- ^ Visita al giardino, su castellodiagazzano.com. URL consultato il 10 dicembre 2020.
- ^ visita alle cantine, su castellodiagazzano.com. URL consultato il 10 dicembre 2020.
Bibliografia
- Carmen Artocchini, Castelli Piacentini, Piacenza, Edizioni TEP, 1983 [1967].
- Pier Andrea Corna, Castelli e rocche del Piacentino, Piacenza, Unione Tipografica Piacentina, 1913.
- Daniela Guerrieri, Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, Piacenza, NLF, 2006.
Voci correlate
- Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli
- Castelli della provincia di Piacenza
- Val Luretta
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su castello di Agazzano
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su castellodiagazzano.com.
- Su Piacenza antica, su piacenzantica.it.
V · D · M | |
---|---|
Castelli della provincia di Bologna | Castello dei Manzoli • Rocca dei Bentivoglio • Rocca Isolani • Rocchetta Mattei • Rocca Sforzesca di Imola · Castello di Gaggio • Rocca sforzesca di Dozza • Torrione sforzesco di Bubano |
Castelli della provincia di Ferrara | Castello di Mesola • Castello Estense • Castello Lambertini • Rocca di Cento • Rocca di Stellata |
Castelli della provincia di Modena | Castello Campori • Castello dei Pico • Castello dei Pio • Castello delle Rocche • Castello Malvasia • Castello di Formigine • Forte Urbano • Castello di Guiglia • Castello di Levizzano • Castello di Montecuccolo • Castello di Montegibbio • Castello di Montefiorino • Rocca di Montese • Castello di Roccapelago • Castello di Sestola • Castello di Spezzano • Castello di Spilamberto • Rocca di Montefiorino • Rocca di Vignola • Rocca Estense di San Felice Sul Panaro • Torri di Verdeta |
Castelli della provincia di Reggio Emilia | Castello di Canossa • Castello di Rossena • Castello delle Carpinete • Castello di Albinea • Castello di Arceto • Castello di Bianello • Castello di Dinazzano • Castello di Luzzara • Castello di Montecchio Emilia • Castello di Salvaterra (Casalgrande) • Castello di Sarzano • Castello di Torricella • Castello di Viano • Salame di Felina • Rocca dei Boiardo • Rocca Estense (San Martino in Rio) • Rocca di Novellara |
Castelli della provincia di Parma | Torre degli Alberi • Castello di Alpicella • Castello di Antesica • Torrione di Baganzola • Castello di Bardi • Castello di Bargone • Castello di Basilicanova • Castello di Beduzzo • Castello di Belforte • Torrione di Beneceto • Castello di Berceto • Castello di Borgo Val di Taro • Castello di Bosco di Corniglio • Rocca di Busseto • Castello di Calestano • Castello di Carona • Castello di Casola • Castello di Castelcorniglio • Castello di Castelguelfo • Castello di Castellina • Castello di Castione • Castello di Castione de' Baratti • Castello di Castione Marchesi • Castello di Castrignano • Torrione di Coenzo • Castello di Collecchio • Castello di Compiano • Castello di Contignaco • Castello di Corniana • Castello di Corniglio • Castello di Costamezzana • Castello di Felino • Rocca di Fontanellato • Castello di Gallinella • Castello di Golaso • Castello di Gravago • Castello di Guardasone • Rocca di Gusaliggio • Castello di Lacore • Castello di Lesignano • Castello di Madregolo • Castello di Marzolara • Castello di Mattaleto • Castello di Medesano • Castello di Miano • Castello di Montechiarugolo • Castello di Monte Palero • Castello di Monticelli • Castello di Mulazzano • Rocca di Noceto • Castello di Palmia • Castello di Panocchia • Castello di Pariano • Castello di Parola • Castello di Pellegrino Parmense • Castello di Pessola • Castello di Pietracervara • Castello di Pietracravina • Castello di Pietragemella • Castello di Pietramogolana • Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense • Castello di Prelerna • Castello di Ravarano • Castello di Rivalta • Rocca di Roccabianca • Castello di Roccaferrara • Castello di Roccalanzona • Castello di Roccaprebalza • Castello di Rusino • Rocca di Sala Baganza • Rocca di San Secondo • Castello di Sant'Andrea • Castello di San Vitale Baganza • Castello di Scipione • Castello di Segalara • Castello di Selva Smeralda • Rocca di Sissa • Castello di Solignano • Rocca di Soragna • Castello di Specchio • Castello di Tabiano • Castello di Tiorre • Castello di Tizzano Val Parma • Castello di Torrechiara • Rocca di Valle di Castrignano • Castello di Varano de' Melegari • Castello di Varano Marchesi • Castello di Varsi • Castello di Vianino • Torrione di Vicomero • Castello di Vigolone • Castello di Zibello |
Castelli della provincia di Piacenza | Castello di Agazzano • Castello di Altoé • Castello di L'Ardara • Castello di Baselica • Castello della Bastardina • Castello di Bicchignano • Torre di Bobbiano • Castello della Boffalora • Castello di Borgonovo Val Tidone • Torre di Cadonica • Castello di Calendasco • Castello della Caminata • Castello di Caratta • Castello di Cariseto • Castello di Casanova • Castello di Castana • Castelbosco • Castelmantova • Castelvecchio (Piozzano) • Castello di Castelnovo • Castelnuovo Fogliani • Castello di Chiavenna Landi • Castello di Corano • Castello del Dego • Castello di Erbia • Torrione Farnese • Torre Gandini • Castello di Gazzola • Castello di Gossolengo • Castello di Grazzano Visconti • Castello di Gropparello • Castello di Groppoducale • Castello di Lisignano • Castello di Lusurasco • Castello di Magnano • Castello Malaspiniano (Bobbio) • Rocca Mandelli • Castello di Momeliano • Castello di Montalbo • Torre di Montebolzone • Castello di Montecanino • Castello di Montechiaro (Rivergaro) • Castello di Montechino • Castello di Monteventano • Castello di Monticelli d'Ongina • Castello di Monticello • Castello di Nibbiano • Castello di Niviano • Rocca d'Olgisio • Castello di Paderna • Palazzo Landi • Castello di Pavarano • Rocca di Pianello Val Tidone • Castello di Pigazzano • Castello di Podenzano • Castello di Rezzanello • Castello di Riva • Castello di Rivalta• Torre Rizzi • Castello di San Damiano • Castello di San Giorgio Piacentino • Rocca di San Giorgio • Castello di San Pietro in Cerro • Castello di San Polo • Castello di Sant'Imento • Castello di Sarmato • Castello di Sarturano • Castello di Seminò • Castello di Statto • Castello di Travo • Castello di Trebecco • Castello di Trevozzo • Castello di Veggiola • Castello di Vigoleno • Rocca Viscontea • Castello di Vigolzone • Castello di Zena |
Altro | Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4939152200790114400001 · GND (DE) 1154715736 |
---|